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I PRIMI 15 SIMPOSI MERIDIONALI
«Erano gli anni ’70. Il 1° luglio 1973 aveva iniziato l’attività il Centro di Rianimazione di Reggio Calabria; più o meno nello stesso periodo era cominciata, sempre a Reggio, l’attività della Divisione di Neurochirurgia diretta dal valente chirurgo prof. Romeo Del Vivo, proveniente da Zurigo, collaborato da bravissimi professionisti”.
“Da quegli anni in avanti – scrive il prof. Giuseppe Caminiti, fondatore dei Simposi Meridionali - arrivavano, continuamente politraumatizzati e soprattutto craniolesi da tutta la Calabria e anche da fuori regione; i letti non bastavano mai. Ma la cosa che più impressionò me ed i miei collaboratori fu la constatazione che molto spesso le nostre cure intensive non sortivano effetti positivi di recupero a causa del primo soccorso e del successivo trasporto che se anche tempestivi non avvenivano purtroppo in maniera corretta. D’altro canto i canoni di oggi non erano ancora molto conosciuti. Con i miei collaboratori del Servizio di Anestesia e Rianimazione di Reggio Calabria ci ponemmo quindi il problema. Bisognava informare tutti i colleghi della regione, soprattutto quelli del Pronto Soccorso, su come soccorrere e su come trasportare i traumatizzati cranio-encefalici».
Prende così corpo l’idea di organizzare un Simposio Meridionale da dedicare esclusivamente al trattamento in loco, durante il trasporto e poi in ospedale del traumatizzato cranio-encefalico, al quale invitare, per portare la loro esperienza, gli specialisti della materia.
L’idea venne approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale dell’AAROI Calabria (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani).
Caminiti raccoglie l’adesione del prof. Gualtiero Bellucci (Consiglio Nazionale AAROI), del prof. Salvatore Montanini (direttore dell’Istituto di Anestesiologia e Rianimazione di Messina) e del prof. Michelino De Medici (primario SAR presso l’Ospedale San Camillo di Roma) e così, il 18 e 19 maggio del 1984, parte a Santa Trada di Cannitello, presso il Castello di Altafiumara, il 1° Simposio Meridionale di Anestesia e Rianimazione.
Seguirono con cadenza quasi annuale gli altri 14 Simposi, realizzati rispettivamente da Leandro Branca (Polistena, 1985), Aristide Sposato (Cosenza, 1986), Mauro Rechichi (Calaghena, 1987), Antonio Mura (Palmi, 1988), Wanda Marsico (Cosenza, 1989), Giuseppe Caminiti (Reggio Calabria, 1990), Franco Funari (Croce di Magara, 1991), Anna Maria Mancini (Lamezia Terme, 1992), Giuseppe Caminiti (Santa Trada di Cannitello, 1995), Alberto Valente (Amantea, 1997), Guido Minuto (Cetraro, 1998), Wanda Marsico (Cosenza, 1999), Anna Maria Mancini (Lamezia Terme, 2000) e Mauro Rechichi (Copanello, 2001).
Il sodalizio Giuseppe Caminiti-Salvatore Montanini, significò parità culturale tra anestesisti ospedalieri ed universitari, inserì la Calabria nel circuito nazionale dell’Anestesia-Rianimazione e rappresentò una esperienza scientifica operativa unica.
Caminiti stimolò gli anestesisti a dimostrare le loro capacità organizzative invitandoli a “progettare” e realizzare ogni Simposio secondo la loro personale visione medico-scientifica, perché ciò rappresentava un valido banco di prova di lavoro e di confronto.
Memorabili furono i Simposi organizzati nel 1997 e nel 2001 da Mauro Rechichi nel corso dei quali centinaia di anestesisti-rianimatori di tutta Italia, universitari e ospedalieri, raggiunsero la Calabria, molti dei quali presentarono i loro studi e le loro ricerche.
Coadiuvato dalla dottoressa Ediolina Jiritano, sua consorte, in servizio presso l’Ospedale “Pugliese”, Mauro Rechichi ha avuto, altresì, la felice intuizione di organizzare importanti eventi collaterali, di natura artistico-culturale, valorizzando i momenti di svago dei congressisti, alcuni dei quali sono rimasti veramente entusiasti per l’accoglienza ricevuta.
Lo stesso Caminiti, nel suo discorso inaugurale del 4 giugno 1987, ha sottolineato il fatto che “Mauro Rechichi e la gentile signora hanno fatto di tutto per rendere il soggiorno piacevole e confortevole”.
Quei primi quindici Simposi, sono stati ora riassunti da Mauro Rechichi e da Giuseppe Caminiti, attraverso testimonianze dirette e foto, nel volume “Storia dei Simposi Meridionali di Anestesiologia e Rianimazione”, curato dall’associazione “Nuova Accademia dei Bronzi”.
Il volume contiene, altresì, numerose vignette umoristiche sulla storia dei Simposi, realizzate graficamente da Antonio Bianco su idea dello stesso Rechichi.
«Alle nozze d’argento dei Simposi Meridionali - scrive Mauro Rechichi - così brindai ai nostri ricordi: La memoria affidata ai ricordi orali deforma i fatti, lascia una nebulosa indistinta e crea il mito. La scrittura cristallizza e rende nitidi i fatti che, corredati da grafici, fotografie e testimonianze, diventano inoppugnabili documenti storici».
«La Storia dell’Anestesia Calabrese - conclude l’ex direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro - è troppo importante per cadere nell’oblio. Abbiamo l’obbligo morale di consegnarla alle future generazioni. Questo libro è una diretta “testimonianza” di quegli irripetibili anni».


GLI AUTORI

Mauro Rechichi è nato a Brancaleone (Reggio Calabria) il 13 settembre 1939. Si laurea in Medicina e Chirurgia a Messina; si specializza in Anestesia a Catania, in Rianimazione a Bari, in Pneumologia a Messina.Assistente volontario nel 1966 nell’Ospedale di Melito Porto Salvo, assistente incaricato nell’ospedale di Polistena nel 1966-1967, vincitore nel dicembre 1967del concorso per assistente medico-chirurgo nell’Ospedale Civile di Catanzaro, Corso di Sanità Militare a Firenze, Ufficiale di complemento nell’Ospedale militare di Catanzaro. Nel 1977 vince il concorso al “Ciaccio” per dirigere il Centro di Rianimazione Respiratoria e nel 1980 è primario di Anestesia e Rianimazione. Dal 1995 è primario del S.A.R. del “Pugliese” e del “Ciaccio” e Capo Dipartimento Emergenza-Urgenza. Si pensiona il 30 settembre 2006. Consigliere regionale A.A.R.O.I. (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani), Responsabile A.A.R.O.I. per la Provincia di Catanzaro dal 1970 al 2001; Consigliere Nazionale A.A.R.O.I.-S.I.A.A.R.T.I. dal 1995 al 1997, Vice-presidente A.A.R.O.I. Calabria dal 2000 al 2001. Ha organizzato il 1° Simposio Meridionale di Turismo, Medicina e Arte; la Prima Rassegna Calabrese di Arte e satira; il IV e il XV Simposio Meridionale di Anestesia e Rianimazione. Ha anche ideato nuove forme di divulgazione scientifica con cortometraggi recitati dagli attori del Teatro Azione di Nino Gemelli e dagli attori del Teatro di Soverato del chirurgo Francesco Leone. Autore di vari volumi, ha fatto parte della Commissione Toponomastica del Comune di Catanzaro.

Giuseppe Caminiti è nato a Villa San Giovanni nel 1935. Si è laureato in Medicina all’Università di Messina all’età di 23 anni con il massimo dei voti e si è specializzato in Anestesiologia nel 1961 presso l’Università di Firenze, dopo un corso di studi completato con l’esperienza di Assistente presso il reparto di Anestesiologia del Grand Hospital di Madrid. Ha curato circa 150 pubblicazioni scientifiche e alcuni volumi dedicati ad argomenti di Anestesiologia e Rianimazione, frutto della sua esperienza clinica arricchita dall’apporto dei suoi collaboratori. Nel 1968 diviene docente di anestesiologia all’Università di Roma «La Sapienza». È stato docente presso la Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione dell’Università di Messina e ha presieduto il Comitato Etico dell’Azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria.
Presidente regionale e vice Presidente nazionale dell’Associazione degli Anestesisti e Rianimatori Italiani, consigliere nazionale della Società Italiana di Terapia Intensiva. Deputato alle elezioni politiche del 2001 nelle file di Forza Italia.
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