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CONVEGNO SUL DOLORE NEUROPATICO Alla UMG due scienziati dell’University College di Londra
Ieri, presso l’Aula Magna del Campus Universitario di Germaneto, nell’ambito del Master di II livello “Terapia del Dolore”, i Professori. Bruno Amantea, Direttore del Master di Terapia del Dolore per le professioni Sanitarie, Giovambattista De Sarro Direttore del Dipartimento di Scienze delle Salute ed Ermenegildo Santangelo, Direttore della Scuola di Specializzazione in Anestesiologia e Rianimazione dell’Ateneo Catanzarese, hanno avuto il piacere di ospitare due eminenti docenti dell’Imperial College e dell'University College of London che hanno tenuto due lezioni di elevato spessore scientifico, illustrando alla qualificata platea le più recenti acquisizioni relativamente alla diagnosi e al trattamento del dolore neuropatico. Oltre alla partecipazione degli studenti del Master, hanno preso parte alla giornata specializzandi e specialisti afferenti alla Scuole di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione e Farmacologia Clinica.
I lavori sono iniziati con la “lectio magistralis” di Praveen Anand, professore ordinario di Neurologia Clinica all’Imperial College of London, il quale dopo aver illustrato sinteticamente le diverse tipologie di dolore neuropatico, ha passato in rassegna i diversi test validati disponibili per la valutazione del dolore, essenziali per ottenere informazioni obiettive, che completano i dati soggettivi e variabili derivanti dall’osservazione clinica. Nello specifico, i test di valutazione strumentali sono importanti nel contesto della ricerca clinica, poiché consentono di ottenere dati di efficacia, relativi a nuove molecole, non influenzati dalla variabilità inter-individuale dei pazienti.
In seguito, lo scienziato, autore di pubblicazioni su prestigiose riviste internazionali, ha mostrato alcune dei pathways fisiopatologici del dolore, il cui studio è indispensabile per l’individuazione di nuovi target farmacologici e per lo sviluppo di nuovi farmaci. In particolare, sono stati illustrati i meccanismi cellulari e molecolari mediati dai diversi sottotipi di recettori vanilloidi (TRPV) e il potenziale utilizzo della capsaicina, agonista del sottotipo recettoriale-1 (TRPV1) e principio attivo del peperoncino calabrese, nella terapia del dolore attraverso un meccanismo di desensitizzazione recettoriale.
Nella successiva relazione, il Prof. Vincenzo Libri, Ordinario di Tossicologia Clinica presso l’University College of London e l’Imperial College London, ha enfatizzato l’aspetto clinico dei contenuti esposti dal suo collega, presentando i risultati di uno studio pilota finalizzato a valutare l’efficacia e la sicurezza dell’utilizzo di una nuova formulazione topica di capsaicina all’8% nel trattamento del dolore localizzato, causato dall’infusione cutanea di un nuovo farmaco per l’ipertensione polmonare. Nonostante l’esiguo numero di pazienti arruolati e altri limiti correlati alla scarsa numerosità del campione, lo studio ha mostrato confortanti dati di efficacia e di tollerabilità della formulazione in questione, evidenziando tuttavia la necessità di condurre ulteriori indagini rigorose su larga scala a conferma dei risultati ottenuti. “Ciò – sottolinea il professore - è estremamente importante per evitare di creare false aspettative in pazienti e familiari”.
Al termine di seconda lezione, riprendendo la parola, il Prof. De Sarro si è complimentato con entrambi i relatori e ha dato spazio al dibattito con l’uditorio. In tale contesto, particolarmente stimolante è risultato l’intervento del Prof. Bruno Amantea, Direttore della sudetto Master che, anche in qualità di Direttore Scientifico dell’Accademia Italiana del Peperoncino, ha chiarito le proprietà farmacologiche delle varie forme di capsaicina, sottolineando l’importanza di una migliore caratterizzazione dei suoi componenti, allo scopo di un loro impiego razionale e diversificato nelle condizioni di iperalgesia, allodinia ed anestesia.
I lavori sono stati chiusi dal Prof. Ermenegildo Santangelo, che ha ribadito l’estrema rilevanza degli argomenti trattati, auspicando una futura e proficua collaborazione tra l’ateneo calabrese e l’Imperial College e l'University College of l London.
A margine del simposio del Master della terapia del dolore, Florindo Antoniozzi, Direttore Generale della Azienda Ospedaliero Universitaria Mater Domini, integrata con l’Università Magna Graecia, ha dichiarato che questo genere di collaborazioni con scienziati di livello internazionale, “consentono innanzitutto il confronto tra diverse realtà operative e la verifica delle proprie scelte in campo scientifico, ma danno anche l’opportunità di recepire indicazioni di tipo diagnostico e terapeutico che certamente arricchiscono il nostro bagaglio di conoscenze e consentono il miglioramento dell’offerta in questo campo per i nostri pazienti”.
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